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Inutile nascondere “la sabbia” sotto il tappeto.

Polvere PDMentre lunedì mattina usciva il comunicato del PD riguardo un lieve dietro front sulla posizione della Beata Giovannina, il M5S inoltrava un ODG per portare il Consiglio comunale a decidere sulle sorti di quella che a tutti gli effetti è una spiaggia pubblica. L’ODG riassume il lavoro di lunghi mesi di ricerche documentali ostacolate da chi amministra.

La vicenda narra di una spiaggia da riqualificare, per la quale regione e comune hanno speso 365.000€ (dato certo); successivamente un dirigente comunale, retribuito dai verbanesi, decide di metterla a bando per assegnarla in maniera esclusiva ad un solo verbanese, o meglio a lui e alla sua famiglia, poiché di fatto, nessuna attività è stata avviata. Qualche cittadino se ne  accorge, poiché il vincitore erige una recinzione degna di una fortezza intorno a quella spiaggia, quindi raccolte settecento firme, inoltra quattro domande al commissario. Il commissario chiede al dirigente di rispondere alle quattro domande e nel contempo di trovare rimedio. Il dirigente asserisce che non si può usare l’area a terra come spiaggia perché non è compatibile con l’attività oggetto di quel bando da lui stesso redatto in maniera errata; nel frattempo emette un ordinanza per abbattere le opere abusive, e compone più relazioni per mediare tra il gestore che lamenta un uso esclusivo e la comunità che rivuole la sua spiaggia. Poi arriva l’intervento del vice commissario Basilicata che chiarisce che il dirigente non avrebbe potuto regolare l’asserita incompatibilità verso il gestore, ma qualsiasi decisione doveva protendere verso il bene comune (missiva 2 aprile 2014). Il Dirigente afferma che il suo agire rispecchiava un chiaro indirizzo politico e che qualora l’indirizzo politico fosse mutato, non avrebbe esitato a restituire la spiaggia annullando gli effetti della sua determina (missiva 16 aprile 2014). Ed ecco arrivare il nuovo indirizzo politico che si traduce con un frase significativa : “ex spiaggia” (Marchonini 16 agosto 2014) ma poi nuovamente un altro indirizzo politico che inneggia alla vittoria: “il primo gradone alla comunità come solarium, ma divieto di balneazione” (Brezza 9 settembre 2014).

Tralasciando la spontanea curiosità di capire contro chi abbia vinto il consigliere Riccardo Brezza, torniamo al nostro fine ultimo: restituire la spiaggia della Beata Giovannina alla collettività, e per farlo serve l’appoggio di tutto il consiglio, che unito può fornire quel indirizzo politico tanto atteso dal Dirigente.

ODG Beata Giovannina – 8 settembre 2014

Vengo anch’io? NO TU NO!

vengo anchioMartedì 2 settembre si è svolta la riunione dei sindaci consorziati con presenti anche l’avv. Brizio per l’Ass. Amici degli Animali e due rappresentanti di Adigest per definire, come riportava anche la stampa (verbaniamilleventi.org), alcune problematiche gestionali del canile oltre che “aspetti contrattuali con la ditta Adigest attuale gestore del Canile”.

Volevano ascoltare quanto si sarebbe discusso le consigliere Minore (M5S), in quanto membro della commissione per la difesa e tutela degli animali, e Bignardi in quanto vicepresidente della 6*Commissione.

Una volta entrate, di fronte ad alcuni Sindaci già presenti, i consiglieri sono state maleducatamente apostrofate dal Sindaco Marchionini perché, a Suo dire, non potevano assistere. Non riportiamo gli epiteti, a non ci dilunghiamo nel descrivere le maniere scortesi e le insinuazioni che sono state rivolte alle consigliere, ma vorremmo apprendere dal Sindaco Marchionini quali siano le norme ostative che vietavano la loro presenza solo come uditrici di una riunione tra rappresentati pubblici trattante una tematica pubblica.

Non intendendo aderire alla futile polemica innescata dal sindaco le consigliere sono uscite evitando ulteriori scontri.

Ricordiamo al Sindaco che la trasparenza non è uno slogan ma uno strumento di garanzia per i cittadini ed i consiglieri ai quali è specificatamente affidato un ruolo di controllo. Infine saremmo felici che la dialettica politica rimanesse tale senza scadere in offese personali che di costruttivo hanno ben poco.

Qui il Comunicato congiunto

Finanza al Canile Municipale

E’ successo ieri, intorno alle 14: una pattuglia della Guardia di Finanza è giunta presso il canile municipale di Verbania a seguito di segnalazioni di alcune irregolarità.

Presenti sul posto anche il M5S nella persona del consigliere Minore Stefania, in qualità di membro della commissione per la tutela degli animali, il consigliere Michael Immovilli e il consigliere Renato Brignone.

Ricevute emesse senza l’indicazione dell’IVA, pagamento degli stipendi in ritardo e privi di regolare cedolino paga, assenza di contratto tra comune di Verbania e Adigest, sono stati messi a verbale dalla G.F.

La situazione andava verbalizzata, in quanto gli stessi operatori del canile, divenuti dipendenti di una società che lo gestisce in assenza di contratto, non sono titolati a stare all’interno della struttura, quanto la società per cui lavorano. E’ stato inoltre rilevato dai consiglieri presenti uno stato di trascuratezza generale della struttura.

Chiediamo all’amministrazione fino a che punto vorrà trascinare questa situazione, divenuta insostenibile tanto per i dipendenti quanto per i cani presenti nella struttura.

Canile

REQUISITI? A VERBANIA SONO UN OPTIONAL…

Beata giovanninaAi cittadini che durante la campagna elettorale ci avevano presentato lo scandalo della spiaggia della Beata Giovannina abbiamo detto che ce ne saremmo occupati ed abbiamo mantenuto la parola. Ora, grazie al fatto di essere consiglieri comunali, siamo in grado di fare le dovute verifiche e di controllare i documenti relativi all’assegnazione in questione.

Durante la lettura delle carte, oltre a ritrovare le varie diverse incongruenze segnalate dal comitato firmatario della petizione, abbiamo fatto un’infelice scoperta: l’assegnatario pare non avesse i requisiti necessari. Il dubbio è sorto quando, richiesta la visura camerale in C.C.I.A., abbiamo riscontrato che la ditta individuale aveva provveduto all’inizio dell’attività solo sette giorni prima che scadessero i termini di partecipazione. La domanda è sorta spontanea: “come avrebbe potuto avere almeno due imbarcazioni già omologate?
Così abbiamo tempestivamente controllato il Registro unità da diporto adibite a noleggio e abbiamo appreso che la pratica è stata inoltrata il 30 luglio 2013, ossia un mese e mezzo dopo la scadenza del bando di gara (17 giugno 2013).
Ad oggi, la pratica non è ancora completata, poiché come si evince dai documenti acquisiti, il richiedente deve ancora consegnare le targhe omologate, inoltre si è limitato a svolgere l’iter per la sola attività di locazione escludendo quella di noleggio, espressamente richiesta nel bando.
Oltretutto i natanti da diporto per i quali si è richiesta iscrizione sono solo tre e non sei, come indicato nel frettoloso contratto siglato il 31 luglio scorso, ma questa è solo un’inezia a fronte del fatto che in principio sembra mancassero i requisiti fondamentali, e che per l’ennesima volta chi ha seguito la procedura di assegnazione non abbia controllato!

Forse è diventata un utopia credere nella correttezza e trasparenza, ma questo è uno dei fondamentali motivi che ci hanno portato ad essere presenti in consiglio comunale.

M5S Verbania
Consiglieri Portavoce
Campana Roberto
Minore Stefania

Chiusura della spiaggia della “Beata Giovannina”: aspettiamo risposte.

<<In data venerdì 30 agosto 2013, un gruppo di cittadini ha richiesto e ottenuto un incontro con il commissario della città Dott. Michele Mazza, per consegnare le firme raccolte in calce ad una petizione popolare (oltre 600 tra quelle raccolte on-line e su “carta”), per avere chiarimenti e porre delle criticità sulla vicenda riguardante la spiaggia della “Beata Giovannina” a Suna.
Petizione contro il divieto di accesso dei cittadini alla spiaggia della Beata Giovannina (oggetto di un recente intervento di sistemazione e riqualificazione ambientale costato circa 350.000 euro alle casse della regione e dotata ora anche di un pontile per attracco di natanti da diporto), perché, come scritto nella petizione “riteniamo profondamente sbagliato che un’opera finanziata dal pubblico, e quindi dalle nostre tasse, sia ora e per i prossimi anni non accessibile ai cittadini come spiaggia pubblica”.
Ricordiamo che il Pd di Verbania si è attivato per sostenere questa petizione e ha incontrato l’allora commissario, sottolineando che il gruppo di cittadini ha posto, per iscritto, le domande seguenti:
1) Per quale ragione l’amministrazione ha messo a gara la gestione di un’area che nel piano del Demanio Idrico è indicata a destinazione di “balneazione pubblica” consentendone all’affidatario un utilizzo privato ed esclusivo?
2) Attraverso quale procedimento autorizzativo è stata consentita all’affidatario la posa di elementi fissi di recinzione e chiusura degli accessi alla spiaggia in un’area sottoposta a vincolo?
3) Come giudica l’amministrazione il fatto che l’affidatario abbia sbarrato l’accesso all’area alla fine dello scorso mese di giugno e per tutta l’oramai trascorsa stagione nessuna iniziativa commerciale sia sta avviata?
4) Per quale ragione l’amministrazione non ha adottato criteri di assegnazione analoghi a quelli utilizzati per altre spiagge della frazione di Suna, concesse per finalità commerciali o sportive a privati, ma garantendo comunque il libero accesso e la libera fruizione da parte dei cittadini?
A queste domande il commissario si era impegnato a rispondere, premettendo che l’affidamento al privato era, secondo lui, avvenuto in maniera trasparente e secondo la legge. Il commissario comunicò che ancora non era stato stipulato nessun contratto con il soggetto che ha vinto la gara.
Ci aspettiamo che al più presto arrivi la risposta del commissario, così da poter riconcedere ai cittadini uno spazio pubblico, fino ad ora utilizzato e apprezzato anche da molti. >>

Ringraziamo per il testo Riccardo Brezza componente dell’attuale maggioranza. Brezza PD – Beata Giovannina, Aspettiamo risposte.

Ci uniamo idealmente anche noi, alla petizione dei 600 e più persone per l’accesso all’area indebitamente tolta ai suoi unici proprietari, i cittadini di Verbania. Chiediamo inoltre allo stesso Riccardo Brezza, di rinnovare l’impegno, preso nel 2013 come uno tra i primi sostenitori della petizione, e oggi Segretario locale del Partito Democratico, affinché l’istanza venga accolta dalla attuale amministrazione.
Le varie risposte indicate dal Sindaco nel comunicato “la (ex) spiaggia della Beata Giovannina merita chiarezza” non le riteniamo sufficientemente chiare e soddisfacenti.
L’unica cosa chiarita dal Sindaco (per modo di dire) è che ora, Agosto 2014, grazie alla nuova Amministrazione scopriamo che non abbiamo perso la spiaggia perché quella “in termini tecnico/amministrativi” non è più una spiaggia dal 2012. Vorrebbe dire che, a seguito di un intervento a spese della collettività di 350.000 € di “riqualificazione”, l’area della Beata Giovannina di Suna ha perso lo “status” di spiaggia.
Come M5S, eravamo (e lo siamo ancora) fiduciosi che il bene pubblico, area verde o spiaggia, riqualificato con finanziamenti pubblici, sarebbe stato dal nuovo Sindaco prontamente restituito alla popolazione di Verbania in considerazione dell’utilizzo improprio della concessione demaniale.

M5S Verbania
Consiglieri Portavoce
Campana Roberto
Minore Stefania

Beata

Lido di Suna – vediamoci chiaro..

Lido della volpeLe Piscine Lido di Suna nel 2010 vengono date in gestione ad una società di Torino che si aggiudica la gara d’appalto per l’interessante proposta di migliorie che realizzerà nell’impianto: non pagherà l’affitto per cinque anni, ma realizzerà opere per 143.720€. La ESL nuoto Torino inserisce nella proposta tecnica la clausola che se i lavori verranno effettuati, le sarà concesso un ulteriore periodo di gestione pari ad anni due.
Il M5S ha controllato le carte e l’impianto ed ha riscontrato inadempienze da parte della società, in effetti dei lavori promessi ne sono stati realizzati una esigua parte, e a fronte di ciò il comune non ha revocato l’appalto! Anzi la società sembra essere stata premiata, perché di fatto resterà a gestire il Lido di Suna fino al 2017.
Niente affitto per la società e lavori incompleti per la nostra piscina: quale sia stato il vantaggio per la nostra comunità non l’abbiamo ancora compreso e per questo motivo abbiamo depositato un’interrogazione auspicando che la nuova amministrazione prenda provvedimenti in merito.

Interrogazione lido di Suna

Unico comune denominatore

soldi_cessoIeri sera c’è stata la prima riunione della commissione Lavori Pubblici. Due gli argomenti di interesse all’ordine del giorno: MoVicentro e Variante SS34.

Per prima cosa si doveva esprimere un parere sulla nuova convenzione per la realizzazione/conclusione del MoVicentro, che – udite udite – è in via di ri-progettazione. Si sono resi conto che 25 esercizi commerciali all’interno della struttura non fossero sostenibili. Inequivocabilmente la convenzione è economicamente sfavorevole per il comune di Verbania che potrebbe dover sostenere anche i costi manutentivi ordinari e straordinari, eppure l’opera è da finire e causa fallimento sostanziale della provincia non ci sarebbero altre soluzioni: se si vogliono far ripartire i lavori con un nuovo progetto c’è bisogno di copertura economica. Di buono, grazie al MoVimento 5 Stelle e Sinistra e Ambiente, si potranno portare ulteriori proposte di riduzione dei costi in fase di ri-progettazione. Infine, cosa non da poco, si è riusciti a variare un punto saliente della convenzione: nella proposta presentataci i costi di manutenzione ordinari e straordinari erano in capo al comune, portando il consiglio a firmare una cambiale in bianco in quanto questi costi non sono ancora calcolabili, ora saranno in capo alla Provincia fino quando non saranno ben quantificati.

Ancora ci troviamo a ringraziare quegli “attenti” amministratori che hanno portato avanti un progetto sproporzionato per una stazione nella quale anno dopo anno passano sempre meno treni e che aveva bisogno solo di un parcheggio decente.

Per quanto riguarda la Variante la nostra proposta è stata quella di avviare un processo di apertura alla cittadinanza per far conoscere e poi approvare tramite referendum quest’opera elefantiaca. Abbiamo però appreso che in realtà nessuno dei presenti era favorevole al progetto, nemmeno gli ex-assessori e consiglieri che hanno finanziato la realizzazione del progetto, costato secondo i tecnici del comune circa 490.000 €. I rappresentanti della maggioranza hanno quindi sospeso la nostra proposta perché la giunta non ha ancora dato parere favorevole al progetto. Ad oggi il progetto è definitivo, approvato dalla Regione Piemonte ed attende solo il finanziamento di ANAS per partire. Auspichiamo che la giunta blocchi tale opera, che farebbe spendere 50.000.000 € di denaro pubblico per portare le auto dalla piana di Fondotoce (zona cimitero) a località Villa Esperia (poco prima dei tre Ponti), creando una “diga stradale” sulla tratta che porta da Fondotoce a Mergozzo. Se così non fosse continueremo ad informare i cittadini su questo spreco di denaro fino a che non prevalga finalmente il bene comune.

Torniamo a casa con la gioia di aver fatto sentire la nostra voce, la vostra voce, all’interno delle commissioni cercando di far prevalere il buon senso, ma abbiamo anche l’amarezza per aver incontrato le opere pubbliche di quella politica che ha fatto spese assurde solo perché “i soldi c’erano”, incurante dei veri bisogni dei cittadini.

Roberto Campana – Consigliere Portavoce

Campo sportivo di Fondotoce tra abusi e sigilli…

Fondotoce safety firstIeri in commissione urbanistica si sono affrontate le problematiche relative al campo sportivo di Fondotoce, chiuso con i sigilli nel 2012 poiché si sono riscontrate gravi irregolarità sugli edifici presenti.

La zona del campo è inglobata nel Parco Naturale e questo diventa rilevante in relazione alle date di costruzione delle varie parti che si sono aggiunte in epoche diverse. Infatti l’abusivismo edilizio non si limiterebbe solo alla parte degli spogliatoi, in quanto inseguito all’alluvione del 1993, parte della struttura sarebbe stata ricostruita con fondi erogati dal CONI.

Il M5S è per il rispetto della legalità e dell’ambiente, ma sopratutto per la sicurezza dei giovani che andranno ad utilizzare la struttura. Per questo motivo abbiamo chiesto in commissione che venga fatta una perizia statica e geologica delle opere esistenti per valutarne lo stato di agibilità effettiva.

Ci piacerebbe sapere chi era preposto al controllo come abbia fatto a non accorgersi per più di ventanni che in una riserva naturale regionale si compivano abusi edilizi e che tali edifici erano poi adibiti all’uso sportivo-ricreativo pubblico.

Inoltre abbiamo chiesto che nel caso in cui ci fossero dei fabbricati da abbattere i costi vengano addebitati al responsabile di tale abuso, ammesso che ci si stia muovendo anche nella ricerca delle responsabilità.

Ma sopratutto vorremmo che Fondotoce abbia il suo campo sportivo, con queste strutture se sicure, oppure con nuovi fabbricati ma sempre rispettando le norme vigenti e la legalità.