Rassegna Stampa

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EcoRisveglio – 27 Agosto 2014

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INTERVISTA RILASCIATA DAL CANDIDATO SINDACO ROBERTO CAMPANA A VERBANONEWS

 roberto-campanaVERBANIA – Roberto Campana è un fiume di parole, cosa che mette in crisi l’umile cronista cui è richiesta, nello specifico, attenta opera di sottrazione. Ma tanto basti a delineare la prorompente carica di entusiasmo che il candidato a Palazzo di Città per il Movimento 5 Stelle trasmette. E dire che il suo impegno è atipico rispetto a quello degli altri candidati, visto che, anche a livello locale, nel Movimento vige la regola “dell’uno vale uno”, cui anche un futuro sindaco è evidentemente tenuto ad attenersi. Portavoce dunque e non primo cittadino, ma i verbanesi oltre a votare per un simbolo voteranno anche per un nome, chi è allora Roberto Campana?

33 anni, imprenditore agricolo (gestisce una fattoria didattica), padre attentissimo di una bambina di cinque anni, volontario della Croce Rossa. Anche se qualche avversario lo ha tacciato d’aver già preso parte alla vita “amministrativa” in quanto consigliere di quartiere, può dirsi alla sua prima esperienza elettorale. “Per il consiglio di Pallanza ho preso tre voti, credo che nemmeno i miei genitori mi avessero votato – sorride – l’esperienza è cominciata quando sono usciti cinque consiglieri ed io ero uno dei subentrati, tutto qui”. Chiarezza è fatta, ma attenendoci alla regola che ci siamo dati con le interviste agli altri candidati, che è quella di presentare una visione, stilare un breve ritratto e non addentrarci troppo nei programmi, col portavoce dei “pentastellati” rischiamo la contraddizione. Come la risolviamo?

E’ vero, il sindaco non decide singolarmente, le scelte devono essere sempre condivise ed uno vale sempre uno anche quando si tratta del portavoce. Altra cosa è il pensiero unico, al quale certo noi non ci atteniamo”.

Chiaro, l’importante è arrivare uniti al momento di decidere, ma proprio per fare chiarezza, una delle domande che tutti vorrebbero farle, ed alla luce di quanto avviene a livello nazionale è questa: se in caso di vittoria accettereste proposte altrui, e se in caso di non vittoria sareste comunque disposti a collaborare con altri su singoli progetti.

Collaborazione non significa fiducia in bianco, certo si può lavorare assieme su singoli obiettivi perché se una cosa è giusta è giusta, tante volte ho visto un comune sentire…”

Parla degli altri candidati?

Sì, con alcuni c’è sintonia, con altri invece c’è quasi un muro ma questo non ci preoccupa. Abbiamo giocato sul simbolo, poi sulla persona, ora è il momento dei contenuti…” (Contenuti riassunti in 16 punti di programma e 30 pagine che i pentastellati renderanno noti solo lunedì 28 aprile ndr).

Bè, aspettiamo la vostra iniezione di nuovo, anche se la parola “nuovo” è piuttosto abusata in questi tempi

Vero, anche la parola movimento. Ma il vero nuovo lo portiamo noi. La vecchia politica non comprende il fine nobile, eppure più scendi nel piccolo e più e verificabile. C’è chi, ad esempio, banalizza la democrazia diretta, e invece si può fare, anche a Verbania, perché quando il cittadino può dire la sua con assemblee, referendum, azioni; il politico è obbligato ad ascoltare ed è controllato. Se ad esempio ci fosse stato il referendum confermativo, il Cem non sarebbe mai passato, e neppure il teatro, perché nessuna delle due cose era sentita dalla gente…”

Confidate nella saggezza delle persone, ma anche Ponzio Pilato, in fondo, indisse un referendum e l’esito fu la crocifissione di Cristo…

I percorsi di crescita non sono semplici, né brevi. Noi siamo anche per il bilancio partecipato, ma è una cosa che potrà andare a regime non prima di tre anni. Questo per dire che col tempo la gente cambia modo di vedere le cose e prende coscienza, non credo di essere un visionario”.

Torniamo ad un piano più personale. Cosa l’ha spinta a mettersi in gioco?

Sono nel Movimento dal 2009, posso dire semplicemente che la mia è una scelta sentita. Non che non mi costi fatica, sono indietro coi lavori di casa e con un sacco di cose in questo momento, ma semplicemente sento nel profondo il dovere di esserci”.

Cosa le dicono le persone che incontra?

C’è chi mi dice in bocca al lupo, chi mi dice ‘chi te l’ha fatto fare’, e chi, per il solo fatto che mi sia candidato, mi vede già dall’altra parte della barricata, col potere. E questo capita spesso quando incontro i giovani, ed io che coi miei 33 anni credevo d’essere giovane (sorride). Comunque la diffidenza dei ragazzi la capisco, hanno ragione a non crederci più…

E allora parliamo dei ragazzi, anzi no, visto che è padre di una bambina, parliamo della Verbania che immagina per quando sua figlia avrà la sua età

Immagino una città più bella e funzionale, abitata da cittadini consapevoli e responsabili dove tutti, ad ogni età e in ogni quartiere, possano beneficiare del bello. Una Verbania non vecchia ma che faccia dei vecchi una risorsa culturale e sociale. Una Verbania giovane non per farne la succursale di Ibiza, ma dove ci sia spazio per la crescita dei ragazzi. In breve: una Verbania a misura di cittadino…”

A tutti piacerebbe una città così, magari anche ai suoi avversari

Certo, peccato che tutti quelli che hanno governato in passato dicono di rappresentare il vero cambiamento”…

LA SCHEDA

Roberto Campana, 33 anni, imprenditore agricolo; è separato, è padre di una bambina di 5 anni che porta sempre con sé (quando possibile), è volontario alla CRI. Diplomato perito agrario all’istituto Bonfantini di Novara.

Libri preferiti: La contea dei ruotanti (Franco Bomprezzi); Il Cacciatore di aquiloni (Khaled Hosseini); Un sacchetto di biglie (Joseph Joffo).

Musica: pop rock, possibilmente italiana

Film: Il miglio verde (Frank Darabont)

Squadra: Tifa solo per la nazionale, “e mi dispiace di non poter più dire forza Italia”.