Conclusa la commissione urbanistica e tirate le somme a prevalere è stato l’interesse di pochi a discapito di quello pubblico.
L’impresa Castelliti S.r.l. chiedeva un cambio di destinazione d’uso per l’edificio di via Muller n.61, oltre all’assegnazione del premio volumetrico da destinarsi all’edificio in costruzione di via Muller n.59; per questa assegnazione abbiamo appreso della regolarità in quanto previsto dalla legge 106/2011 e dalle nuove norme in materia.
Non siamo però favorevoli ad inserire in questa operazione la demolizione dell’ex camera del lavoro che sarebbe prevista come opera compensativa (del valore di circa € 70.000). Per prima cosa perché lo si farebbe ancor prima di avere discusso il progetto di risistemazione della piazza, inoltre perché i volumi abbattuti (almeno 2000 mc) andrebbero persi, ovvero invenduti, costituendo un mancato guadagno per le casse comunali.
Come ulteriore opera compensativa la richiesta comprenderebbe anche la ristrutturazione parziale dell’edificio ex Carolina Alvazzi dove verrà trasferita la farmacia comunale (valore stimato dell’opera 600.000/800.000€). Il sindaco ha assicurato che farà in modo che il valore complessivo delle opere compensative raggiunga i 900.000 € al fine di trasformare in “opere” per la collettività quel 30% della plusvalenza derivata dal cambio di destinazione che altrimenti l’impresa Castelliti dovrebbe versare nelle casse comunali.
La nostra proposta è stata quella di non accettare il baratto, monetizzare tutto e mettere a bando sia la ristrutturazione dell’ex Carolina Alvazzi che la demolizione dell’ex Camera del Lavoro, ma il sindaco adducendo il motivo dell’urgenza l’ha rigettata secondo lo spirito del “…comando io!”
Siamo dispiaciuti per le altre imprese edili locali, gravemente colpite dalla crisi economica, che non potranno concorrere per l’assegnazione di un bando che indubbiamente darebbe fiato anche ad altri.
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Urbanistica coi fondi del caffè
Questo giovedì (23 ott.) la Commissione Urbanistica si ritroverà per discutere l’istanza presentata dalla Castelliti S.r.l.. Questa, secondo le scarse informazioni forniteci, pare chieda che le venga concesso un cambio di destinazione d’uso di edifici siti in via Muller, inoltre si offrirebbe per la demolizione gratuita della ex-camera del lavoro al fine di acquisirne i volumi e poterli spostare su edifici in via Piave. Se tutto questo dovesse essere concesso la società ritirerà un ricorso al TAR già presentato a causa della negazione di una precedente richiesta.
Come è già avvenuto nelle precedenti commissioni, non viene fornita la documentazione completa. Nel caso specifico vorremmo comprendere quali siano i valori economici di questa operazione che ovviamente il comune non può considerare come una mera variante urbanistica.
Perciò chiediamo pubblicamente che l’amministrazione risponda ai seguenti quesiti:
- Sono state contattate altre ditte per ottenere almeno tre preventivi per i lavori di demolizione e smaltimento?
- Quanto valgono i volumi demoliti e quindi recuperati per altre attività?
- Quanto valgono gli oneri di urbanizzazione che dovrebbe pagare l’impresa indipendentemente dai lavori di demolizione offerti?
- Quanto valgono i volumi inseriti nella richiesta in oggetto.
- Per queste volumetrie è stata contattata solo la suddetta società o anche altre imprese interessate?
- Quali sono le motivazioni che hanno portato la precedente amministrazione a rigettare la richiesta originando un ricorso al TAR?
Non essendo ancora in grado di leggere nei fondi del caffè auspichiamo che l’amministrazione risponda ai quesiti posti già da venerdì (17 ott.), adempiendo a quei principi di trasparenza dichiarati sia in campagna elettorale che durante la cerimonia d’insediamento.
Campo sportivo di Fondotoce tra abusi e sigilli…
Ieri in commissione urbanistica si sono affrontate le problematiche relative al campo sportivo di Fondotoce, chiuso con i sigilli nel 2012 poiché si sono riscontrate gravi irregolarità sugli edifici presenti.
La zona del campo è inglobata nel Parco Naturale e questo diventa rilevante in relazione alle date di costruzione delle varie parti che si sono aggiunte in epoche diverse. Infatti l’abusivismo edilizio non si limiterebbe solo alla parte degli spogliatoi, in quanto inseguito all’alluvione del 1993, parte della struttura sarebbe stata ricostruita con fondi erogati dal CONI.
Il M5S è per il rispetto della legalità e dell’ambiente, ma sopratutto per la sicurezza dei giovani che andranno ad utilizzare la struttura. Per questo motivo abbiamo chiesto in commissione che venga fatta una perizia statica e geologica delle opere esistenti per valutarne lo stato di agibilità effettiva.
Ci piacerebbe sapere chi era preposto al controllo come abbia fatto a non accorgersi per più di ventanni che in una riserva naturale regionale si compivano abusi edilizi e che tali edifici erano poi adibiti all’uso sportivo-ricreativo pubblico.
Inoltre abbiamo chiesto che nel caso in cui ci fossero dei fabbricati da abbattere i costi vengano addebitati al responsabile di tale abuso, ammesso che ci si stia muovendo anche nella ricerca delle responsabilità.
Ma sopratutto vorremmo che Fondotoce abbia il suo campo sportivo, con queste strutture se sicure, oppure con nuovi fabbricati ma sempre rispettando le norme vigenti e la legalità.