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Non ci prestiamo alla propaganda: “Fatti, partecipazione, non solo rilfettori!”

Perchè non partecipiamo all’incontro odierno (31-05-16) promosso dalla “Stampa” con Sindaco e “referenti ex-CEM”.

Gentile Redazione,
ringraziamo per l’invito ma riteniamo, in questo momento, non opportuno intervenire in un consesso quando è stato già chiesto da più parti di far intervenire la Rapetti, o chi di competenza, in commissione in tempi ragionevoli, così come è stata chiesta una relazione sugli esiti di tutti gli incarichi affidati (Ars. Uni. Vco, Russo… ecc…) e della referente con le associazioni (vedi verbali). Ci auguriamo lo facciano almeno nel prossimo consiglio comunale. Ad oggi però ancora nulla è pervenuto.
Abbiamo solo assistito ad un monologo del Sindaco in una sola commissione che si è concluso con la sua uscita senza poter replicare o porre domande. Riteniamo che questo appuntamento rientri nelle modalità del Sig. Sindaco nel “apparire” senza condividere ne confrontarsi nei luogi istituzionali.
A inizio legislatura abbiamo provato ad aprire il dialogo convocando una commissione lavori pubblici per parlare di CEM nonostante l’Assessore competente avevesse chiesto al PD di non partecipare, in quell’occasione siamo riusciti ad ottenere un risparmio di oltre 100.000 € evitanto la rotazione dei posti a sedere della seconda tribuna.
Da allora nulla più è stato concesso al confronto e alla condivisione, anzi, quando abbiamo posto perplessità sui parcheggi all’interno della città ci sono state dette testuali parole dall’ assessore: “”tanto il parcheggio si fà e basta, già vi abbiamo concesso questa seduta di commissione se continuate così non ne facciamo più”.
Ormai la stagione estiva è stata programmata, i giochi sono fatti, a breve in consiglio o in commissione affronteremo il problema della stagione invernale fuori dai riflettori mediatici.
Concludiamo ribadendo che, oltre a denunciare la non condivisione nella programmazione, fin dall’inizio, tutti hanno evidenziato il “peso” dei costi di gestione, a riprova di ciò per il 2016 i capitoli relativi alla gestione del CEM/Maggiore sono arrivati a 750.000 €. Non sappiamo quanti di questi sono per la normale gestione, e come noi non lo sa il PD che è in maggioranza, assurdo vero? Non vi è una distinzione dei costi e non si sanno le proiezioni dei costi di gestione per i prossimi anni, 2017, 2018, 2019…Questa, non è progettazione ma un salto nel buio. Peccato che col salto del Sindaco si tira dietro tutto il comune.

MoVimento 5 Stelle Verbania

QUESTA SITUAZIONE POLITICA NON AIUTA LA CITTA’


Crediamo che il clima creatosi in Consiglio Comunale, ma soprattutto nella commissione Capigruppo abbia superato la decenza. Da un lato abbiamo un’amministrazione sorda, forte della sua “assente” maggioranza che naviga a vista infischiandosene della democrazia, delle minoranze e, a volte al limite della legalità (vedasi ultima vicenda sulla Commissione Paesaggio). Dall’altra parte si vedono le minoranze insorgere denunciando ciò che non va: alcune esternazioni sono fatte con cognizione di causa, altre invece, partono da spunti giusti che degenerano pretestuosamente cavalcando l’opportunità di mera opposizione politica.
Questo è quanto avvenuto anche nell’ultima commissione capigruppo: vi era un capogruppo del PD, Tartari, che ha mostrato
il peggio della politica, col peso di dover dimostrare al Sindaco che lui non cede alle richieste dell’opposizione, un “sordo” Assessore Alba distante da quello che tutti i consiglieri chiedevano, alcune opposizioni che, anche con arroganza, sbraitavano le loro posizioni, e sempre altri di opposizione che, come noi, cercavano di capire fino a quanto il PD potesse cadere così in basso, anche su dei meri cavilli regolamentari.
In questo “far west” grande assente è stata la segretaria comunale che più che mai doveva esser presente alla discussione data la delicatezza del tema, lasciando così il ruolo di arbitro alla Vice Presidente De Ambrogi che si è trovata (e di questo ce ne dispiace) tra l’incudine e il martello, in una situazione che, umanamente parlando, era alquanto disdicevole e al limite della decenza e dell’educazione.
Il fatto però, comunque la si giri, è evidente: entro il 6 giugno doveva esser convocato un consiglio comunale straordinario con argomento principale l’ex CEM, noi avremmo anche aspettato la fine della stagione estiva prima di chiedere conto, ma visto le cifre che aumentano in maniera esponenziale, con relativa correzione di bilancio il chiarimento in consiglio era il minimo. Ciò non è stato possibile, le regole non sono state rispettate e questa non è la prima volta.
Ci chiediamo però come possa giovare tutto ciò ai Verbanesi. Noi, da comuni cittadini che si sono messi a disposizione della politica per un periodo della loro vita, ci domandiamo quanto questa situazione aiuti la città. Noi crediamo, e lo sentiamo tra la gente, sia ora che tutto il consiglio comunale riprenda il suo ruolo, uscendo da questo vortice. Piuttosto si nomini un nuovo capogruppo di maggioranza, si proponga un rimpasto di giunta, si chieda al Sindaco di fermarsi, di smetterla di pensare da solo facendo terra bruciata attorno a sé, di svendere il patrimonio comunale, di creare sempre e solo parcheggi, di fare cause a mezzo mondo e di rischiare di lasciare, alla futura amministrazione, un conto salato da pagare.
Per le azioni a nostro avviso “poco chiare e non trasparenti” (siamo ancora in attesa di alcuni dati riguardanti il forno crematorio che ci spettano di diritto in quanto presenti in consiglio, e se non li avremo saremo costretti a fare polemica a discapito di una collaborazione costruttiva per la citta) informeremo il Sig. Prefetto, per altre l’ufficio anticorruzione del Comune. Per i progetti insensati sfrutteremo la commissione lavori pubblici e lavoreremo come sempre “in sordina” senza tanto clamore, ma ribadiamo l’appello a tutti i consiglieri: facciamo capire a questa amministrazione che, al di là degli spot propinati ai cittadini, così non si può andare avanti e la gente è stufa di questa politica, bisogna fare, fare bene e nell’interesse del cittadino, il protagonismo da giornale lasciamolo ad altri. Ribadiamo al PD che alle parole di maggior collaborazione e condivisione devono seguire i fatti e se si vogliono evitare anche gli eccessi di contestazioni da parte di alcune opposizioni (a volte strumentali) le richieste di chiarimenti andrebbero esaudite.

MoVimento 5 Stelle Verbania

Ripartiamo da ConSerVCO

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Pessime le premesse politiche con cui è avvenuta la nomina ad amministratore unico di una delle aziende più importanti del VCO; brutti presagi.

Ancora una volta la provincia ne viene fuori spaccata. Più che una nomina sembra una prova di forza politica. I sindaci, palesemente incapaci di arrivare a una candidatura condivisa lasciano il campo alla Sindaca Marchionini.
La nomina dell’ Ing Gagliardi a Amministratore Unico Conser VCO, è avvenuta con il 42% dei voti, di cui il 33% rappresentati da Verbania.
Il dott. Buonfiglio, Amministratore uscente , venne eletto nel 2013 con il 61% dei votanti, ma ancor più grave è l’astensione e l’assenza dei Comuni più importanti dell’Ossola, in primis Domodossola, l’unico Comune che avrebbe potuto pesare, ma che oggi appare politicamente non pervenuto.
Sindaco Marchionini che divide ormai è un dato oggettivo, la sua sorprendente capacità , di farsi terra bruciata intorno, non solo in Giunta e nel Consiglio Comunale di Verbania , è ormai nota a tutto il VCO.
Ci poniamo alcune domande :
– Quali saranno ora gli effetti a livello politico di una nomina non certo rappresentativa dei 77 Comuni del Vco?
– Dopo l’ennesima prova di forza quale sarà il ruolo del COUB ? ormai esautorato dalla stessa Marchionini dei poteri di mediazione tra Sindaci.
– Quale sarà il rapporto Conser con i Sindaci a vario titolo rimasti contrari , astenuti , non votanti ?
Auspichiamo , viste le dichiarazioni stampa dell’ Ing . Gagliardi e del PD Vco , che l’opzione della gara a doppio oggetto , tanto richiesta dal Sindaco , non sia il preludio ad una ennesima svendita al privato . Privato , il cui fine ultimo è il profitto .
Rispetto alle “sfide “ desiderate dal Sindaco sempre mezzo stampa , rileviamo l’approccio diverso all’attuale piano industriale e allo studio dei Bilanci dell’ Ing Gagliardi , segno di una visione concreta e non caratteriale , forse anche di condivisione .
A tal proposito riteniamo essenziale suggerire la possibilità di realizzare e gestire sul territorio della Provincia VCO uno o più impianti a tecnologia semplice che comportano un elevato impiego di manodopera per la separazione , il trattamento , la valorizzazione e la commercializzazione della massa imponente di materiale ( carta , cartone , vetro , plastica , legno , vegetali , metalli , .. ) derivante da raccolta differenziata e oggi conferito pressochè interamente a impianti provati fuori provincia . Esistono modelli virtuosi di gestione ciclo di trattamento rifiuti come Ponte delle Alpi . Modelli che permettono di aumentare occupazione , incentivare e migliorare la raccolta differenziata ridurre le tasse sui rifiuti ( finora promesso ma non raggiunto )
Ripartendo non dalla forma , ma dalla sostanza di Gagliardi “ Ascolterò i cittadini per migliorare la gestione dei rifiuti “ chiediamo , come tutte le minoranze presenti in Consiglio Comunale di poter collaborare , in rappresentanza della popolazione che li ha eletti. A Verbania come negli altri comuni.
Per questi motivi oggi rappresentiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro all’ Ing Gagliardi , come direbbe Totò , A prescindere .

MoVimento 5 Stelle Verbania
MoVimento 5 Stelle Domodossola

Comunicato MoVimento 5 Stelle

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Abbiamo appreso delle dimissioni del consigliere Marco Parachini dal Consiglio Comunale di Verbania e ne siamo dispiaciuti. Sicuramente si perderà un personaggio di riferimento, serio e professionale, con un notevole bagaglio di esperienza. La figura di Parachini in consiglio dava autorevolezza e competenza, oltre che memoria storica. Ci auguriamo che continui comunque ad apportare il suo contributo. Vorremmo inoltre fare un piccolo elogio: quando il MoVimento 5 Stelle si presentò alle elezioni per la prima volta a livello nazionale dovette, come tutti i gruppi nuovi, raccogliere le firme alla presenza di certificatori. A differenza di altri esponenti che si rifiutarono di presenziare alla ns. raccolta, Parachini, anche allora consigliere, ci dette la sua disponibilità al motto di “non sono d’accordo con quello che dite, ma farò di tutto per lasciarvelo dire”, quindi, ora, cogliamo anche l’occasione per ringraziarlo pubblicamente per la sua correttezza nei ns. confronti.

Roberto Campana

MoVimento 5 Stelle Verbania

MARCHIONINI NON IGNORI PIU’ DI 6 MILA PERSONE

“Il mancato raggiungimento del quorum nel referendum cittadino sull’esternalizzazione del forno crematorio, con una partecipazione del 30% dei cittadini spinta inevitabilmente dal referendum nazionale, permetterà di lavorare responsabilmente per il progetto che abbiamo presentato e votato in consiglio comunale nel 2015.”

Con queste parole il Sig. Sindaco sta denigrando il voto di 7.959 verbanesi che sono andati alle urne e non stà ascoltando la volontà di 6261, pari all’81.01% dei votanti, che Le ha chiesto di NON esternalizzare per trent’anni il forno crematorio.

Vuole dotare la città di un nuovo forno crematorio che effettuerà un maggior numero di cremazioni aumentando gli inquinanti, e sostiene sia più sensato impegnare le risorse del Comune per costruire parcheggi. Questa è la realtà.
Se fosse venuta alla serata organizzata dal suo PD avrebbe scoperto che un forno crematorio ha un limite di emissioni che comunque non può essere accettabile da chi ci vive di fianco, dai 5.000 abitanti di S.Anna.
Lei non lo stà facendo nell’interesse della città, questo non ci stancheremo mai di dirlo!

“Ha vinto Aristotele: l’apatia e la tolleranza sono le ultime virtù di una società morente”

Ci teniamo però a ringraziare il primo firmatario del Referendum Andrea Marconi e tutti coloro che hanno creduto nell’esercizio democratico del referendum. Come altri anche noi del MoVimento 5 Stelle abbiamo dato il massimo affinché il quorum venisse raggiunto. Sono mancati all’appello poco più di 600 voti e siamo certi che, se tutti avressero avuto tutte le giuste informazioni, molti non sarebbero rimasti a casa. Qualche risultato lo abbiamo ottenuto: abbiamo mantenuto (e continuiamo a mantenere) il forno per diversi mesi pubblico, le casse comunali ne hanno tratto beneficio ( si parla di circa 20/30 mila euro al mese), il progetto di finanza proposto è stato comunque annullato con un rimorso di coscienza del PD, il nuovo PD che siede ora in consiglio comunale, e che, a parole, ha garantito la piena disponibilità a discutere sulle condizioni dell’esternalizzazione. Di sicuro ci saranno condizioni più vantaggiose per le casse comunali e la salute pubblica rispetto alla prima ipotesi offerta dal Sindaco. E’ comunque evidente che la famigerata partecipazione è mancata, i cittadini devono comprendere che non avranno il diritto di lamentarsi sulle decisioni prese da pochi se non si informano e, anzi, continuano a delegare agli altri le proprie scelte scadendo nel completo disinteresse per la cosa pubblica. Eppure, a pochi passi da noi, la Svizzera ha molto da insegnarci sulle consultazioni popolari. Senza partecipazione non vi è consapevolezza e senza consapevolezza le decisioni le prendono i politici, gli stessi che sono, dalla gran parte dei cittadini, criticati. Questa situazione la tocchiamo con mano quotidianamente vedendo quotidianamente il profitto di pochi sulla pelle di molti.
Ora fissiamo il limite delle cremazioni, il più basso possibile, anche il forno inquina e non ci prendano in giro. Il Verbano ha già un altissimo livello di incidenza tumorale, ogni cittadino ha un parente o un conoscente che ne è stato coinvolto, chiediamoci perché, ora, non domani!
MoVimento 5 Stelle, a fianco del comitato del SI, non molla, anche in difesa della richiesta di più di 6.000 persone.

REFERENDUM COMUNALE, SI RICHIEDONO CONTROLLI

Alcuni cittadini ci hanno segnalato che il comune non ha fornito tutte le schede per il quesito referendario del forno crematorio ma solo il 50% adducendo che, qualora fossero serviti, ne sarebbero stati consegnati altri. Inoltre almeno un presidente di seggio non ha provveduto a firmare tutte le schede elettorali sul forno crematorio, ma solo una parte. Abbiamo chiesto al Signor Prefetto ed al comune di effettuare controlli e auspichiamo che il comune provveda immediatamente a rimediare. Crediamo che  che questa situazione non sia tollerabile in quanto al seggio devono esserci un numero di schede pari al numero dei potenziali votanti più un 10 % di schede da poter utilizzare per eventuali errori. Inoltre, per il referendum comunale, ll numero dei potenziali votanti al referendum è maggiorni in quanto possono votare tutti i residenti maggiorenni.

Campana Roberto

Consigliere Comunale MoVimento 5 Stelle Verbania

Al Signor Prefetto della provincia del Verbani Cusio Ossola

Pc. Al Signor Sindaco del Comune di Verbania

Oggetto: ESPOSTO – SEGNALAZIONE

 

Io sottoscritto Campana Roberto, in qualità di Consigliere Comunale di Verbania per il gruppo MoVimento 5 Stelle con la presente

SEGNALO

che, in data odierna, sono stato contattato da alcuni cittadini che mi hanno riferito quanto segue: “il Comune di Verbania ha fornito solo il 50% delle schede necessarie per il quesito referendario comunale inerente l’abrogazione della delibera per l’esternalizzazione del forno crematorio, inoltre in uno dei 4 seggi delle scuole di *****, un presidente non ha provveduto a timbrare tutte le schede a sua disposizione ma solo una parte”. Avendo verificato che questa situazione si è verificata in più seggi,

RITENGO

che questa situazione non sia tollerabile in quanto al seggio devono esserci un numero di schede pari al numero dei potenziali votanti più un 10 % di schede da poter utilizzare per eventuali errori. Trovo anche non corretto la non timbratura di tutte le schede.

RICHIEDO QUINDI URGENTEMENTE

di accertare quanto esposto e perseguire penalmente i responsabili, nonché di far provvedere all’integrazione delle schede mancanti in tutti i seggi del comune di Verbania e verificare la correttezza nella compilazione dei verbali, la timbratura delle schede in modo da garantire il corretto svolgimento della votazione Comunale in corso.

La presente comunicazione verrà inviata agli uffici competenti a mezzo pec e fax per accelerare le comunicazioni.

FORNO CREMATORIO: GLI ASTENSIONISTI HANNO DATI I NUMERI, NOI VI DIAMO QUELLI VERI!

 

Il forno crematorio deve restare pubblico, solo una gestione pubblica garantirebbe un basso numero di cremazioni e alte entrate per il comune, il privato, qualunque esso sia farebbe solo businnes… e le carte lo confermano.

Fin dalla prima ora il movimento 5 stelle di Verbania non ha gradito l’imposizione della giunta volta a voler esternalizzazione il forno crematorio a scatola chiusa, senza confronto nei contenuti, senza poter visionare il progetto di finanza e senza fissare paletti. Con il nostro portavoce Roberto Campana abbiamo cercato di valutare l’operazione nonostante ci fossero stati negati i dati (sino a ieri), in quanto secretati. Volevamo capire principalmente dove fosse l’interesse per i cittadini Verbanesi con questa operazione, deducendo che non fosse l’interesse dei Cittadini a prevalere. Per questo anche il movimento è stato protagonista nella costituzione e nel supporto del comitato per il referendum.
Ora siamo riusciti a visionare i documenti (senza poterne avere copia), ma qualche numero lo ce lo siamo segnati (è un nostro diritto di consiglieri.. almeno quello), e tutte le nostre preoccupazioni e valutazioni sono state confermate.
Si parla di tre turni lavorativi per 40 ore settimanali con, in più in periodi particolari, la possibilità di aumentare di 40 ore questo periodo, per un massimo di 24 settimane all’anno. Gli orari di esercizio sarebbero dal lunedì al venerdì dalle ore 7:00 alle ore 22:00 e il sabato dalle ore 8:00 alle ore 17:00, ovvero circa 32 ore di esercizio in più alla settimana rispetto ad oggi, senza contare le altre 11 delle “potenziali” domeniche.
Il tipo di forno è un ft 2 a gas metano con un bruciatore per 600 kilowatt, la capacità di questo forno è di 8 – 12 cicli al giorno su 8 ore al giorno mentre il nostro attualmente ne fà massimo 6. A regime il forno che veniva proposto avrebbe fatto negli anni, più di 2.900 cremazioni, ovvero 1.600/1700 cremazioni in più di quelle che vengono fatte oggi ( e queste sono stime del progetto, nulla vieta salvo autorizzazione della provincia ad aumentarle da subito).
Noi “populisti” dicevamo che il forno non era obsoleto, bastava fare la manutenzione come sempre, e sarebbe durato molti anni, ed un massimo esperto del settore tal Prof. Gioacchino Nardin, (contattato da Andre Marconi, primo firmatario del Comitato per il SI) docente alla Facoltà d’Ingegneria, Dip. Di Ingegneria Elettrica, Gestionale e Meccanica, Università di Udine addirittura asserisce “Se viene manutenuto adeguatamente potenzialmente ha vita eterna”, inoltre aggiunge, in riferimento al forno esistente costruito dalla ditta GEM, che è una delle due società leader nel settore e che dal 2004 a oggi la tecnologia è rimasta pressoché invariata. Questo smentisce tutto quanto affermato dal comitato degli astensionisti che non hanno mai contattato l’interessato, pur facendo lustro dei sui studi “storpiandoli” a piacimento.
Noi sostenevamo che se fosse stato veramente necessario sostituire il forno (anche se non lo è), bastava fare come a Frosinone, dove la ditta Gem ha fornito un forno dalle caratteristiche simili al nostro al costo 364.000 euro, e, con il solo utile netto dell’esercizio 2014, sarebbe stato coperto l’80% del costo. Dai documenti emerge che il forno proposto dalla ditta Altair, di potenzialità maggiori, comprensivo della parte tecnologica costa 580.000 euro.
Altra conferma le tariffe che sarebbero aumentate già dal 2016 del 1,5% all’anno, ovvero, dopo 5 anni, i residenti si sarebbero trovati a pagare, aggiungendo l’ I.V.A (che ora non si paga) circa 500 euro per cremazione contro i 380 attuali.
Mediamente il comune da un servizio senza sfruttare il forno al massimo, al netto incassa mediamente 250.000 euro/anno, eppure l’amministrazione aveva dichiarato che il privato avrebbe garantito al comune un entrata tra i 100.000 e i 150.000 euro all’anno. Sempre dai documenti secretati è emerso che la quota è in percentuale sulle cremazioni garantendo al massimo il 14% delle royalty. Nelle proiezioni risulta che per il primo anno le entrate per il comune sono pari a 73.385 euro per arrivare nel 2025 a 109.943 e ovviamente, se il forno dovesse avere problemi e si ferma, il comune non incasserebbe quelle cifre.
Sempre nel progetto proposto si parla di risparmi per il comune. Eppure balza all’occhio il risparmio derivato dalla bolletta del gas che non si pagherebbe più ( peccato che quando si parla di utile netto la bolletta è già stata detratta dai ricavi) da loro stimata in 48.000 euro mentre la bolletta del 2014, anno in cui le cremazioni sono state le più numerose, è pari a 20.258 euro.
MA non è il solo dato, si parla di 70.000 euro risparmiati sul personale, mentre i costi effettivi sono di 66.196, di costi dell’acqua per presunti 1.500 euro contro gli effettivi 250, di costi per la telefonia di presunti 1.530 mentre gli effettivi sono di 270, Insomma, per far figurare che il comune ”risparmi” i costi sembrano altissimi, a volte più del doppio di quelli riscontrabili oggi.

In conclusione i populisti dicevano che questa operazione non era nell’interesse della città e che l’operazione con il privato avrebbe comportato un aumento delle cremazioni e dell’inquinamento nonostante le minori entrate per il comune. Alla luce di questi dati, carpiti senza averne copia, i numeri ci danno ragione, e chi invita all’astensione ed al no, non può avere a cuore il bene comune.

I COMPRO ORO E IL BUON PADRE DI FAMIGLIA

pollo-spennato-209x300La tecnica dei compro oro la conoscono tutti: aprono normalmente in zone dove c’è crisi, dove la gente pur di racimolare qualche soldo per sopravvivere è disposta a vendere tutto quello che ha, anche i gioielli di famiglia. In queste situazioni però, il buon padre di famiglia, prima di vendere i suoi “tesori”, riduce le spese inutili, tira un po’ la cinghia, evita il lusso e si limita all’indispensabile in attesa di tempi migliori mantenendo ciò che dà reddito. Solo in caso di estrema necessità vende i propri averi, il suo “capitale”.

A Verbania però tutto ciò non accade e si va contro la filosofia del buon padre di famiglia, con un Sindaco che decide di “vendere il più possibile”, per lo più senza confrontarsi nemmeno con la sua maggioranza.

Come spunto di riflessione mettiamo in risalto solo alcuni eventi in ordine cronologico.

Alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica di via Case Nuove. Rientravano in una misura di edilizia sovvenzionata regionale denominata “10.000 alloggi entro il 2012”, quindi case cosidette “popolari”. Alla fine sono stati messi in vendita altrimenti, ci venne detto, sarebbero mancati soldi nel bilancio. Su 15, al momento, ne risultano venduti due.

Ex Casa della Gomma, parte di Palazzo Pretorio, che ad oggi vede un aggiudicatario, ovviamente privato, e tante promesse fatte dal Sindaco di “non vendita”. Promesse evidentemente al momento non mantenute, con “sentenza” slittata a maggio, quando il privato potrà far valere il suo diritto di acquisizione dell’immobile. In questo caso il Pd, col senno del poi, si è sentito preso in giro, eppure era stato ben avvisato da più parti da parte delle minoranze.

Forno crematorio: un servizio che rende al comune un utile netto e costante negli ultimi 3 anni (2012-2013-2104) di ben 250.000 annui. Si fa avanti un privato, si assiste ad una delle vicende più “strane” di esternalizzazione, come se tutto fosse un segreto istituzionale, compreso il nome del proponente. Si scopre in un secondo tempo che diminuiranno le entrate per il comune ed, inverosimilmente, aumenteranno le cremazioni: si mobilitano più di mille firmatari e ora si farà il referendum. Anche qui il Pd, sempre col senno del poi, cerca di salvare il salvabile, ma solo l’intervento dei cittadini, votando SI al referendum, potrà fermare questo “regalo” che si vuol fare ai privati (per trent’anni), la partita è ancora aperta.

Ora apprendiamo dai giornali che si vuol vendere l’ufficio turistico, che fa parte del complesso di Villa Giulia, e l’ex caserma dei Carabinieri, dove, per il primo, pare vi sia già stata una richiesta da parte di privati. Di contro annunci e proclami che verranno abbassate le rette degli asili consoni allo stile Renziano,

Al di là che nessuno è stato coinvolto nelle scelte, forse nemmeno l’assessore al bilancio, ci domandiamo: se vengono venduti i servizi che danno utile e per far cassa vengono venduti i gioielli di famiglia, quando i soldi finiranno cosa racconterà il Sindaco ai cittadini che si vedranno aumentare nuovamente le tasse?

Se contemporaneamente si vedono spendere soldi per iniziative turistiche non coordinate tra loro (e in alcuni casi onerose e opinabili come il giro d’italia), spendere per capire cosa fare del CEM ad oggi rimane ancora una scatola vuota senza contenuti, se si parla di costruire parcheggi in centro città mentre i marciapiedi cittadini sono pieni di buche o si mettono a pagamento i parcheggi vicino all’ospedale…Se ci troviamo davanti a tutto questo, se vengono venduti beni comunali per pagare il futile o quantomeno l’immediato, ci chiediamo: dov’è la ratio in questo marasma? Non è il caso che si fermi prima di ritrovarci tutti in mutande?

MoVimento 5 Stelle Verbania