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10169465_10204514705539820_8649597606074761331_nNell’ antica Roma i gladiatori potevano essere: Prigionieri di guerra, criminali, galeotti, schiavi, condannati o…..uomini liberi senza futuro. Noi siamo trattati come “uomini liberi senza futuro” che vorrebbero far combattere tra loro sulla scelta della localizzazione del DEA. Nel frattempo Saitta e Reschigna si riempiono di belle parole: riduzione degli sprechi, investimenti nella sanità pubblica, costruzione di un futuro di certezza agli operatori senza spiegare come, ma ad oggi limitandosi a tagliare i servizi sanitari di base! Poi il mantra: “meno ospedale e più medicina territoriale”, investimenti promessi da anni ma mai realizzati, ora utilizzati come moneta di scambio per la perdita di un servizio essenziale per un territorio montano. Oggettivamente eliminando un DEA aumenteranno le distanze per cui bisognerebbe incrementare i servizi di trasporto dell’emergenza: l’elisoccorso attivo anche nell’orario notturno e più autoambulanze medicalizzate. L’unica prospettiva certa è quella dell’aumento della mobilità passiva e un successivo declassamento di quello che sarà l’ultimo DEA rimasto nel VCO.

Ma andiamo al nocciolo della questione, finora si è parlato di Regione e di Comuni, manca un protagonista, forse il vero protagonista: la ASL14 del VCO, che con circa trecento milioni/anno di finanziamento dalla Regione (pari a1.758 euro/abitante) e non riusce a gestire un ospedale e due DEA? Perché in Friuli Venezia Giulia, a Gorizia, con la stessa cifra per abitante (1.759 euro) e quasi la stessa popolazione, si gestiscono due ospedali, con due DEA e due reparti maternità? Prima che si riducano i servizi vogliamo la garanzia che non si sprechi nemmeno un euro di soldi pubblici! Dai bilanci si legge che la “mobilità passiva” presenta un disavanzo negativo nella Regione di 50 milioni, e che la nostra ASL contribuisce con ben 20. Non servono altre parole, il giudice imparziale della sanità è il cittadino e certifica che di lavoro da fare ce ne è molto. I verbanesi non vanno in Lombardia, o nella ASL novarese, perché vogliono fare una gita, ma perché sanno di trovare livelli qualitativi diversi e superiori a quelli offerti dal territorio.

Infine l’imbarazzo di un governo Regionale che chiede tagli per risanare un bilancio disastrato, pontificando cura nella spesa e razionalizzazione. Ma dove erano costoro quando Ghigo (Destra), Bresso (Sinistra) e Cota (Lega) dilapidavano le casse regionali?