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M5S: “Rifiuti, si può fare di più, si deve fare di più”

partecAbbiamo visto in questi anni l’amministrazione lanciare accuse e colpe a ConserVCO declassando il lavoro dei dipendenti e mettendoli in cattiva luce agli occhi dei cittadini. Un Sindaco dovrebbe innanzitutto tutelare chi lavora per il suo comune , se qualcosa non và, cercare di risolverlo, non lanciare accuse dando il via alla macchina del fango da lei tanto temuta.

Su Conser sono stati fatti errori nel passato ma anche scelte vincenti, è ora di dare una svolta. Abbiamo però appreso dalla stampa un’apertura da parte della nuova segreteria PD sul trattamento a freddo dei rifiuti.

Citiamo testualmente: “”Giusto il verificare la possibilità di realizzare e gestire sul territorio della provincia uno o più impianti a tecnologia semplice che porta un elevato impiego di manodopera per la separazione, il trattamento, la valorizzazione e la commercializzazione della massa imponente di materiale (carta, cartone, vetro, plastica, legno, vegetali, metalli..) derivante da raccolta differenziata e oggi conferito pressoché interamente a impianti privati fuori provincia. Esistono (in ConSer Vco e nella rete delle cooperative che con ConSer collaborano) competenze e professionalità per studiare questa opportunità di business ecologico-ambientale (esteso magari anche al Quadrante), che non è poi molto diversa da quella realizzata tra il 1998 e il 2000, quando ConSer Vco smise di ingrassare le discariche di mezzo Piemonte con il rifiuto indifferenziato che eccedeva le potenzialità del forno di Mergozzo e in un paio d’anni estesa a molti Comuni la pratica della raccolta differenziata spinta porta-porta. Risultato? I miliardi (di lire…) destinati a pagare le discariche si trasformarono in centinaia di nuovi posti di lavoro in loco.””

Chiediamo pubblicamente di organizzare, insieme a noi, un momento di incontro-dibattito aperto alla cittadinanza dove il Movimento 5 Stelle e le altre forze politiche possano portare i loro esperti sul tema. I vari esperti, in primis quelli proposti dal PD, potranno ragionare sul futuro della gestione rifiuti di tutto il VCO.

Inoltre, al fine di dare nuovi impulsi alla raccolta differenziata, ma soprattutto a sensibilizzare e motivare la coscienza ambientale, abbiamo preparato un emendamento bilancio per un nuovo progetto che ci auguriamo venga accolto dall’Amministrazione.

MoVimento 5 Stelle Verbania

Forno Crematorio: M5S risponde a Zanotti


cimitero  “”La buona politica NON ha saputo intervenire tempestivamente su un delicato processo amministrativo, IN ESTREMIS HA DOVUTO fare sintesi dei numerosi contenuti condivisibili dell’iniziativa referendaria e delle altrettanto NON condivisibili esigenze dell’Amministrazione di risolvere in maniera razionale e soddisfacente un problema della comunità cittadina. “”

Questo Sarebbe stato il testo più corretto per raccontare quanto è successo. Un Sindaco porta in consiglio l’esternalizzazione del forno crematorio dopo che c’è stato l’interessamento di un privato, parte della sua maggioranza non si interessa del problema, altri alzano la mano a comando e ora, dopo che è nato un comitato, si sono mobilitate tantissime persone, ora, il Pd ci dice che ha salvato tutti?

No, non ci stiamo. In consiglio comunale è stato votato un documento che annulla il Progetto di Finanza proposto ma mantiene l’esternalizzazione. Per quel testo abbiamo chiesto venisse inserito il tetto massimo di 1.800 cremazioni e ciò non è avvenuto.

Morale: se vincerà il SI il forno rimarrà pubblico e le cremazioni saranno al massimo 1.800 (già oggi sono 1.200di cui solo 250 verbanesi, il resto da fuori, Milano, Varese, Biella).

Se vincerà il NO, non è vero che ci salviamo comunque, perché il forno potrà andare al privato, aumentare le cremazioni e diminuire gli utili per il comune.

Ricordiamo a Zanotti che anche per Palazzo Pretorio cantarono vittoria, per poi esser smentiti dai fatti e, in quel caso, abbassar le orecchie facendo, ad oggi, finta di niente.

Al Referendum si andrà a votare, su quello condividiamo. Votare è un diritto e un dovere, ma ovviamente si dovrà votare SI.
MoVimento 5 Stelle Verbania

DISTRETTO TURISTICO DEI LAGHI, VERBANIA E LA SPENDING REVIEW

Il decreto del governo sulla spending review richiede per il mantenimento delle quote nelle partecipate da parte dei comuni il requisito della ‘ indispensabilità ‘

La stessa regione Piemonte ha portato il proprio contributo da 1.000.000€ a 200.000€ nel 2016, ed evidentemente , al di la della crisi economica ritiene ‘ superabili ‘ i problemi del distretto dei laghi.

Il Comune di Verbania nella relazione partecipate 2015 prevedeva la ‘ non compatibilità’ della partecipazione, in quanto similare a quella svolta dal’ ufficio turistico comunale . Parere opposto è stato espresso in sede di relazione 2016.

Dalla nascita del Distretto Turistico nel 2001 ad oggi sono stati versati ca. 14.000.000 di euro, uno all’anno. I pernottamenti, sono passati dai 2.750.000 del 2002 ai 3.200.000 del 2014 con un incremento complessivo del 16 % in dodici anni, era possibile fare di più?
Al di la del colore politico crediamo che questi dati richiedano una riflessione profonda .
La folta partecipazione di operatori all’ assemblea ha dimostrato che senza esposizione e condivisione di programmi , idee e obiettivi anche le nomine calate dall’ alto sono destinate a fallire.

Come detto in Consiglio Comunale di Verbania e affermato anche dal Sindaco , occorrono segnali forti da parte di chi , in periodi di crisi , vuole amministrare gli Enti , i segnali sono come la riduzione dei compensi da noi richiesto, se non abolizione.

In questa logica auspichiamo la massima presenza di tecnici e operatori professionali e autorevoli fuori dalle logiche della politica.

MoVimento 5 Stelle Verbania

 

 

 

IL MANUALE CENCELLI AL DISTRETTO TURISTICO DEI LAGHI?

Cencellli“” Abbiamo letto oggi, sugli organi d’informazione locali, che in merito al rinnovo del consiglio del Consiglio d’amministrazione del Distretto Turistico dei Laghi ci sarebbe una distribuzione delle cariche da “manuale Cencelli alla mano”, in cui anche il Pd avrebbe fatto un nome di proprio gradimento. La segreteria provinciale del Pd del VCO precisa che non ha indicato a nessuno e in nessuna sede un nome per questo rinnovo, anzi aggiunge che mai si è discusso in sede politica con altri partiti o autorevole esponenti degli stessi.””
Condividiamo , parola per parola , virgola per virgola , l’articolo della Segreteria Provinciale del VCO ( Segretario Provinciale Arch. Antonella Trapani ) se non fosse che l’ articolo è datato, non oggi 30/3/2016, ma 21/3/2012 (http://www.partitodemocratico.vb.it/…/antonella-trapani-di…/)
La sorpresa, se così si può dire, è sapere chi, con Deliberazione della Giunta Regionale n. 5-2060 del 7 Settembre 2015 , è stato selezionato dalla Regione Piemonte, è stato nominato Consigliere di Amministrazione e con molte probabilità diventerà  giovedi 31 Marzo Presidente del Consiglio stesso.
Ecco, proprio l’ Arch. Antonella Trapani ( Segretaria Provinciale del VCO ) , nonchè autrice dell’estratto del comunicato del PD qui sopra riportato.
Non mettiamo in dubbio la regolarità del concorso e della selezione avvenuta, ma possibile che si continui a smentire l’evidenza di società partecipate utilizzate ad uso e consumo dei Partiti ?
Possibile che in 4 anni l’autore di “ la segreteria provinciale del VCO precisa che non ha mai indicato a nessuno e in nessuna sede un nome per questo rinnovo “ è diventata Lei stessa il Presidente (o almeno la “molto papabile”) del distretto stesso ?
Ricordiamo a tutti (chiedendoci dove siano finite) le corrette considerazioni esposte nell’ articolo :
A noi sembra – dichiara Antonella Trapani segretario provinciale del PD – che questo sia il tipico caso in cui il denaro pubblico è disperso in mille rivoli producendo meno del dovuto; con un paragone con la fisica possiamo tranquillamente affermare che l’efficienza della macchina è molto bassa. Ci aspettiamo che in questa assemblea si affrontino i veri nodi del problema e non la semplice rielezione di un nuovo consiglio d’amministrazione. Spetta a chi governa questo territorio, a partire dalla Provincia, mettere in campo questo strumento. Noi siamo pronti a parteciparvi per dare il nostro contributo“.
Peccato che il ” contributo”, o meglio, il compenso, come consiglieri del distretto dei laghi è di 10.000€ l’anno.
D’altronde nel 2016 quali sfide più importanti attendono il PD locale ? Nessun problema vero ? Ospedale unico ? Elezioni a Domo ? Gestione della diatriba interna al PD Verbanese ? Tutte bazzecole, sicuramente è più importante la “ poltrona “ che la segreteria.
Ultimo appunto: nel 2015 l’ Amministrazione Comunale aveva deciso di dismettere le quote del Distretto turistico dei laghi perchè ritenuta ” similare a quella svolta dall’ ufficio turistico comunale ” quindi non indispensabile come previsto dal Decreto spending review, oggi, a distanza di un anno si cambia idea e si decide di mantenere la quota nel distretto, sarà mica per la fiducia nel futuro nuovo Presidente del Distretto Laghi?

 

MoVimento 5 Stelle Verbania

PER VERBANIA UNA POSSIBILE RISORSA: L’ACQUA CALDA

Andamento Temperature Dicembre 2014 Novembre 2015 falda area Acetati

 Sotto l’area ex-Acetati vi è una falda di acqua calda. Il rilievo in continuo della temperatura ha permesso di rilevare pulsazioni della temperatura che potrebbero essere causate da un fenomeno naturale.

Dal 2011 ad oggi la temperatura di falda ha mantenuto una temperatura molto superiore a quella delle normali acque di falda, anche fino a10 gradi arrivando ad una temperatura di 25 gradi. Questo fenomeno potrebbe rappresentare una fortuna per Verbania dal punto di vista geotermico, come fonte di energia a costo quasi nullo.

La cronistoria dell’acqua calda sotto Sant’Anna, secondo quanto disponibile sui verbali delle conferenze dei servizi di Acetati, inizia con la conferenza del 12-10-2012, dove Acetati presenta uno studio dal quale risulta che le indagini fatte con il carbonio 14, rilevano una età delle acque superficiali calde maggiore di quelle fredde sottostanti, fenomeno che viene spiegato con l’emersione di acque più vecchie al di sopra di quelle fredde. In base al verbale questo studio risulta condiviso anche da ARPA

Nella conferenza del 08-02-2013 si parla ancora del fenomeno dell’anomalia termica, e si sottolinea come nel PZ4 la temperatura sia diminuita dal 2011 ma rimasta stabile nel 2012.

Nella conferenza del 19-12-2013, il CNR illustra i risultati del monitoraggio condotto da loro, con sonde automatiche, che ha fornito, nei piezometri esterni al sito industriale, dati stabili nel tempo. Acetati si rende disponibile ad eseguire analoghe indagini all’interno dello stabilimento, e il CNR sottolinea come il rilievo in continuo della temperatura con appositi sensori permetta di rilevare anche piccole pulsazioni della temperatura che potrebbero essere giustificate solo da un fenomeno naturale

A novembre 2015, vengono diffusi i risultati del monitoraggio in continuo eseguiti dal CNR nei piezometri interni ed esterni all’area Acetati. I dati mostrano, dal 2013, un calo di temperatura progressiva di circa 3-4°C nei piezometri ubicati alla sgambatura cani ed al cubo, mentre al condominio nocciolo la temperatura è diminuita di circa 2 gradi nel 2014 ed è rimasta stabile nel 2015. All’interno di Acetati si è registrato un calo della temperatura di circa 0,5-1,5°C in PZ4 e PZA, mentre in PZ3 la diminuzione è stata di 0,3°C in un anno. Il Piezometro PZ4, profondo 100 metri e distante qualche metro da PZ4 mostra una temperatura media di 21°C e forti diminuzioni di temperatura a cui seguono forti rialzi di temperatura.

Come lo stesso CNR riporta nel documento, le cause di questo andamento dovrebbero essere approfondite, e sarebbe certamente utile per la cittadinanza se si incaricasse lo stesso CNR o un altro ente a continuare questi studi.

Premesso tutto ciò, risulta comunque chiaro che almeno dal 2011 la porzione superficiale della falda di Sant’Anna mostra una temperatura molto superiore a quella delle normali acque di falda (anche fino 10 gradi di differenza rispetto ai 15 costanti dei piezometri esterni all’area dell’anomalia termica).

Nel corso dei due anni di monitoraggio in continuo, si è osservato mediamente un calo di temperatura, anche se in alcuni piezometri la temperatura è rimasta stabile nell’ultimo anno ed in uno si alza e abbassa in continuo.

Una domanda che potrebbe sorge spontanea è quella di chiedersi se questa anomalia termica sia naturale. Da quanto riportato nelle conferenze dei servizi la temperatura non sono presenti contaminanti o sostanze capaci di rialzare la temperatura dell’acqua. Tra l’altro uno dei possibili motivi per cui non si era notato prima potrebbe essere legato al fatto che prima c’erano parecchi pozzi industriali che pompavano migliaia di metri cubi d’acqua ogni ora, mascherando il fenomeno; in ogni caso, ad oggi non è possibile ricondurre l’anomalia ad una attività industriale che è terminata 5 anni fa.

Nel caso che la sua origine fosse naturale, questo fenomeno potrebbe rappresentare una fortuna per Verbania dal punto di vista geotermico, come fonte di energia a costo quasi nullo.

La possibile disponibilità di una fonte energetica di questo tipo, addirittura sotto la città, è una questione che non può essere ignorata.

Se fosse di origine naturale e sfruttabile, sarebbe possibile scaldare ad esempio, buona parte di Verbania, o magari avviare uno stabilimento termale. La cosa certa è che sarebbe insensato avere una risorsa di questo tipo sotto i piedi e ignorarla, quando si sono spesi 20.000 € comunali per redigere un PAES ( Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile). Il MoVimento 5 Stelle di Verbania ha da tempo ferma in comune una richiesta che impegna l’amministrazione a muoversi in questa direzione. L’amministrazione è a conoscenza di questo nostro documento da almeno un anno. Rimandando la votazione in Consiglio Comunale chiediamo a mezzo stampa di iniziare a muoversi. In un periodo di crisi, dove la riduzione dei consumi energetici e la ricerca di fonti alternative sono alla base di ogni amministrazione lungimirante, una risorsa di acque termali di queste proporzioni, potrebbe veramente cambiare le sorti di questa città.

 

MoVimento 5 Stelle Verbania

RIORDINO ASSISTENZA TERRITORIALE VCO: NON PERVENUTO.

Tabella Adi 2010

Dopo aver esultato per l’ospedale unico le amministrazioni sembrano non vedere più problemi. E’ bastato incantare a parole gli amministratori che ora di sanità non se ne parla più.
Il MoVimento 5 Stelle ha presentato un interpellanza per il prossimo consiglio comunale per riportare in risalto le problematiche, non solo di Verbania, ma di tutto VCO. Cosa è stato fatto della riorganizzazione del territorio nel VCO e quali sono i risultati emersi dal tavolo di lavoro regionale, che ha coinvolto anche un referente per il Verbano e come mai ad oggi, l’Asl VCO non ha ottemperato a quanto la regione ha deciso in merito al numero dei medici di continuità assistenziale?
Vogliamo capire a che punto è la riorganizzazione del territorio con le aggregazioni dei medici di medicina generale, compresi i medici di continuità assistenziale, come stabilito dalle delibere regionali. (decreto del 2 aprile 2015, n 70 e dal ruolo unico).

Nessuna parla più delle aggregazioni dei medici di medicina generale, che negli intenti del piano sanitario regionale, si dovevano costituire in gruppo per sopperire ai bisogni della popolazione. Bisogni espressi nell’elevato numero dei codici bianchi ai Dea e che la regione interpreta come la “non presa in carico” dei pazienti, soprattutto anziani con patologie croniche (diabete, bpco, ecc).
É bastato tirare fuori “il miraggio” dell’ospedale unico che d’incanto il territorio, la medicina territoriale, quella propagandata come soluzione, è sparita.
Ci hanno tranquillizzato spiegando che i tempi di attesa sono regolari, nella media, dimenticando però di dire che, ad esempio, per un esame cardiologico a Domodossola ci voglio 117 giorni di attesa contro i 30 previsti, oppure un ecocardo che ne ha 160 contro i 60, un test da sforzo a Domodossola150 gg. e 125 a Verbania contro i 60 gg. previsti.
Certo è più semplice favoleggiare di un progetto che per adesso non è nemmeno sulla carta, i cui denari negli intenti della regione saranno privati, anzichè mettere mano ad una vera rivoluzione sanitaria, potenziando il territorio e aprendo la strada al futuro della sanità cosi, come negli altri paesi europei, dove i bisogni del cittadino vengono presi in carico dal territorio. Parliamo però di un territorio provvisto di strumenti e figure sanitarie in grado di farlo con un ospedale ce si occupa prevalentemente delle acuzie e delle grandi patologie.
Ovviamente tutto questo avrebbe un costo immediato ( ma non esistevano dei fondi regionali per il vco sbandierati da Reschigna?) ma permetterebbe nel tempo di evitare moltissimi ricoveri ospedalieri che hanno un costo molto piu alto e quindi nel tempo un notevole risparmio.

La tabella allegata (dati 2010 pressochè identici agli attuali) illustra la media per l’assistenza domiciliare integrata nel piemonte e nel vco: si pensa che con questi numeri si può fare sanità sul territorio?
Allora ci chiediamo a che gioco sta giocando la regione Piemonte? Cosa intende fare la nuova dirigenza dell’asl VCO? Intende proseguire nel solco delle precedenti amministrazioni, cioè la difesa di quel sistema che ha portato alla creazione di innumerevoli SOC (Strutture Operative Complesse) e sta demolendo la sanità pubblica, con nomine che, grazie alla legge Madia, son sempre e solo politiche? La Regione Piemonte dà all’Asl per ogni abitante più di 1.600,00 €, quanti di questi vanno alle strutture ospedaliere? Quanti al territorio? Ricordiamoci che il deficit dell’asl vco è in pareggio, ma non per virtuosismi su tutta la linea, ma bensì perchè la medicina territoriale è scesa nella spesa mentre, di contro, la spesa per la rete ospedaliera è salita, compensandosi. E’ ora di investire nel territorio e noi lo chiediamo a gran voce, non solo quando fa comodo.

MoVimento 5 Stelle Verbania

PARCHEGGIO OSPEDALE SEMI-INTERRATO: UNA PROPOSTA.

“”Avete mai provato a fare visita a un parente all’ospedale, assisterlo tutti i giorni e poi tirare le somme? Io si.””

Così inizia lo sfogo di una cittadina, che si vede aggiungere un costo da parte dell’amministrazione, il pacheggio, a quelli che già ci si trova ad affrontare durente il ricovero di un parente, ma non solo. Questo ci spinge a ad avanzare la nostra proposta. Lo facciamo sempre a mezzo stampa dato che nei luoghi preposti non se ne parla, o meglio, non c’è condivisione, figuriamoci su un parcheggio.

Niente polemiche però ma una proposta, in aiuto dei cittadini. Negli ultimi giorni è comparso un parchimetro nel parcheggio sotterraneo adiacente all’ospedale in attesa di entrare in funzione non appena metteranno le strisce blu. Ma perché far pagare altri parcheggi in zona ospedale?

Un senso c’è: alcuni residenti, anche non delle immediate vicinanze, hanno preso l’abitudine di parcheggiare i loro veicoli al coperto, occupando i posti e facendo quindi mancare il servizio a chi veramente ha bisogno in quell’area. E’ stata applicata la tariffa minima, di questo ne diamo atto, ma, pur bassa che sia, la cifra è sempre un costo per chi si trova a dover accedere all’ospedale, e di sicuro non lo fa per diletto ma per esigenza. Che fare dunque? Il disco orario, ci è stato spiegato, non è praticabile anche perché è difficile controllo e di notte non vale, quindi non si risolve il problema.

Qui la proposta: perché non mettere una sbarra di accesso, con un distributore che eroga scontrini come già avviene in un noto supermercato di Intra? Basterebbe che l’utente potesse vidimare lo scontrino all’interno dell’ospedale così che non si trovi a pagare il parcheggio chi ha veramente bisogno. Basterebbe collocare la vidimatrice in un’area centrale all’ospedale in modo da disincentivare chi potrebbe entrare solo per vidimare, ma che sarebbe comunque vicina a chi già all’ospedale c’è per necessità. Per chi invece usufruisce del parcheggio per altri scopi si applichi anche una tariffa più alta in modo da compensare il costo.

Parchimetro 1

MoVimento 5 Stelle Verbania

Frontalieri, dalle parole ai fatti.

frontalieri-001-420x171 l tema dei frontalieri riguarda ben 62000 lavoratori cittadini italiani, di cui ca. 5.000 del VCO, che non sono mai stati considerati dal governo e finalmente ora si è parlato di questo problema importante che riguarda varie province, tra cui la nostra. Il governo ha accolto il fatto di impedire le penalizzazioni del sistema fiscale nei confronti dei lavoratori transfrontalieri, di questo ne siamo grati, ma auspichiamo che si tratti in un impegno concreto e reale.

Ma ci chiediamo a chi  giova realmente questo nuovo accordo, vi sono diverse criticità ad oggi non risolte. La revisione delle doppie imposizioni, accordo bilaterale tra Italia e Svizzera, ad oggi non ha giovato e non stà giovando ai lavoratori italiani.

Vi sono ancora forti dubbi sui trasferimenti ai comuni, abbiamo paura delle tempistiche e se verranno versate nella loro totalità, dato che arrivano direttamente alle casse dello Stato Italiano che poi le dovrà girare ai comuni. Questi ultimi, insieme alla regione non hanno avuto voce nella trattativa.

Con la nostra mozione, votata favorevolmente, abbiamo impegnato il Governo:
ad assumere ogni iniziativa utile a garantire la parità di trattamento tra cittadini svizzeri e cittadini degli Stati dell’Unione europea eliminando ogni causa di discriminazione a motivo della propria cittadinanza per quanto riguarda, in particolare, condizioni di impiego e di lavoro, retribuzione e vantaggi fiscali e sociali;
ad assumere iniziative volte a favorire l’eliminazione delle ripercussioni negative che il trasferimento in un altro Stato per lavorarvi possa avere sulle coperture assistenziali e previdenziali;
a garantire la corretta applicazione del regolamento (CE) n. 883 del 2004, che si applica anche alla Svizzera dal 2012, con particolare riferimento alla necessità di porre stringenti vincoli quanto alla tempistica di rimborso dei costi sostenuti dall’istituzione dello Stato di residenza (INPS), nei casi di costi posti a carico di quest’ultima;
ad assumere iniziative per prevedere lo sblocco in favore dei lavoratori frontalieri dei fondi per il finanziamento della legge n. 147 del 1997;
a favorire l’apposizione di specifici vincoli di utilizzo di quota parte delle risorse rinvenienti dalla tassazione dei lavoratori frontalieri, per il sostegno del welfare domestico;
ad assumere iniziative finalizzate alla previsione di un regime fiscale convenzionale che consenta la destinazione diretta ai comuni di residenza delle somme dovute a titolo di ristorno delle spese sostenute per servizi sociali a carico dei medesimi;
a chiarire con urgenza se la tessera sanitaria dei frontalieri non sia più valida in mancanza di comprovata iscrizione al servizio sanitario nazionale e del pagamento della quota minima prevista dal decreto ministeriale 8 ottobre 1986.

Come la nostra, tutte le mozioni sono state votate favorevolmente, tutte volte a tutelare i frontalieri. I deputati portavoce del MoVimento 5 stelle hanno votato a favore anche della mozione proposta dal PD, pur astenendosi su alcuni punti, perché vogliamo un impegno forte, serio, al di là delle discussioni in aula. Spesso vengono votate e discusse in aula al governo mozioni come queste, ma che non si trasformano in atti concreti.

MoVimento 5 Stelle Verbania

MoVimento 5 Stelle Domodossola